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Le frequenze dei nuovi display digitali
Un argomento molto dibattuto, e sul quale in effetti non c'è molta chiarezza, è quello inerente le diciture che sempre più spesso accompagnano molti modelli di tv: LCD 100Hz-200Hz-(400 e 800), nonché ai 600Hz di moltissimi plasma di recente produzione.
Anzitutto, occorre fare una distinzione tra plasma e LCD. Gli LCD sono 100Hz, 200Hz ( o come per alcuni modelli prodotti nel 2010, 400 e 800, in questo caso omettendo l’unità di misura). Bene, non si deve assolutamente commettere l'errore di paragonare queste sigle con i 600Hz riportati per alcuni modelli di plasma. Tali sigle, anche se possono apparire simili per via dell'unità di misura, implicano in realtà cose ben diverse: 100-200-400-800, sono in realtà algoritmi elaborati dall'elettronica del tv che, tramite l'utilizzo di tecnologie che prendono il nome di interpolazione dei frame (che corrisponde all'inglese frame interpolation), scanning backlight e black frame insertion, vanno ad agire, a seconda dei casi, sui fotogrammi che compongono l'immagine o sulla retroilluminazione. Esse, poi, possono essere utilizzate sia singolarmente, sia in combinazione tra loro.
Per quanto riguarda i plasma, invece, i 600Hz fanno riferimento a quello che viene chiamato subfield drive.
Le tecnologie per l'interpolazione dei frame
L'interpolazione dei frame ha la finalità di analizzare i fotogrammi che compongono le immagini, creando nuovi fotogrammi aggiuntivi rispetto a quelli contenuti originariamente nella sorgente utilizzata (DVD, Blu-ray, o trasmissioni tv).
L’immagine illustrata rappresenta il funzionamento del Motionflow Sony: il sistema nel caso dei tv a 100Hz aggiunge un fotogramma ogni due trasmessi dall’emittente, calcolando la posizione del soggetto, tramite l’analisi dei vettori di movimento.
Gli algoritmi a 200Hz raddoppiano il numero dei fotogrammi riprodotti, infatti se nel caso del 100Hz i fotogrammi sono due, l’originale più quello creato, nel caso del 200Hz i fotogrammi riprodotti sono quattro, l’originale più tre aggiunti.
Ovviamente tutto questo si basa sul sistema televisivo che prevede per l’Italia una frequenza verticale di 50Hz.
Il risultato finale, dunque, consiste in un aumento della fluidità delle immagini, a seguito proprio dell'incremento del numero di fotogrammi riprodotti. In virtù di ciò, ci si può riferire a questo tipo di funzioni anche chiamandole motion compensation (ovvero compensazione del moto). Generalmente questi algoritmi offrono differenti possibilità di configurazione, al fine di ottimizzare la riproduzione delle immagini per i diversi contenuti che possono essere film sport o giochi.
Purtroppo questa tecnologia di interpolazione dei frame, non è sufficiente ad annullare completamente l’effetto di sfocatura e trascinamento delle immagini, dovuto ai limiti del display LCD.
Generalizzando possiamo dire che l’effetto scia o “ghosting” è da imputare principalmente alla velocità di aggiornamento del pannello, questo viene accentuato nelle immagini in movimento, dato che sugli LCD i pixel mantengono la loro luminosità per tutto il tempo nel quale sono accesi, a differenza dei CRT nei quali l’immagine precedente si annullava molto prima.
Questa caratteristica, chiamata "sampling & hold", fa si che l'occhio umano, seguendo l'immagine in movimento, noti un certo effetto di “motion blur”: l'oggetto sembra avere una scia sfocata che segue l'andamento dell'oggetto.
Tempo di ritardo (latenza)
In figura viene rappresentato il ritardo del pixel nel passaggio da uno stato di immagine nera a uno bianco e viceversa.
Vedremo di seguito i rimedi necessari per ottenere immagini più nitide e senza effetto “ghosting”.
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